Allevare gli schnauzer: studi e prospettive

Si è tenuta, sabato 23 novembre a Bologna, la riunione annuale degli allevatori, organizzata dal Club Italiano Schnauzer Pinscher.

“E che ce ne cala?” può dire qualcuno… Tantissimo! Se è vero che state visitando questo sito e che state leggendo questo articolo.

Anzitutto la riunione, organizzata per gli allevatori, aveva accesso aperto e libero a tutti i soci, interessati ad approfondire alcuni tra i temi più importanti dell’allevamento: la riproduzione, infatti, prevede la conoscenza di problematiche relative alla fisiologia del cane, alla sua alimentazione, allo standard, alla salute, alla genetica, alle malattie…

Tutto ciò anche perché i cani non si riproducono soltanto negli allevamenti “ufficiali” ma  sempre più sovente in casa: ecco che allora perché il proprietario di Fufi appaghi il proprio legittimo desiderio di “paternità canina” non è sufficiente che la metta a disposizione delle irrefrenabili voglie di un irruento Rambo, ma sarebbe invece opportuno che quel momento fosse l’atto finale di un percorso “consapevole”, frutto di studio e confronto: non basta guardare un tutorial su you tube o “lasciare che la natura faccia il suo corso”, insomma.

Studio e confronto che  si è sviluppato attraverso varie tematiche, come si è accennato, con il contributo di professionisti di altissimo livello: prima tra tutti, secondo il programma dei lavori, la dott.ssa Maria Carmela Pisu, medico veterinario, che ha relazionato sulle varie fasi della gravidanza.

Un pubblico esperto, forte dell’esperienza di migliaia di gravidanze a cui ha assistito, ha seguito  con partecipata attenzione alla relazione, tutta incentrata sulla  collaborazione del medico veterinario alla programmazione e gestione delle varie fasi della riproduzione, nella fase dell’estro, nell’accoppiamento naturale o con inseminazione, nella crescita dei feti, sino al parto… ed anche oltre.  Tutto deve andare per il meglio, ed il supporto del veterinario in tutte le fasi è indispensabile per non aver sorprese di nessun genere e per ottenere questo risultato si deve iniziare con la conoscenza precisa del momento ideale dell’accoppiamento, mediante il monitoraggio dell’ovulazione e la conseguente precisa datazione della gravidanza; deve prevedere ecografie di controllo ed almeno una radiografia nei giorni precedenti il parto; deve curare l’alimentazione e l’integrazione.

Un incontro organizzato dal club su questo tema, non poteva certamente avere tra i suoi punti di forza il “prodotto”, ovvero la qualità dei cuccioli: lo standard di razza, le peculiarità, le problematiche attuali del “tipo” . Ed è arrivato quindi il momento del Presidente del Club, Giovanni Pentenero, che ha illustrato, adiuvato da un ricchissimo supporto  fotografico, pregi e difetti di un gran numero di soggetti.

La nuova scheda di valutazione: sempre maggiori dettagli.

L’esame non era fine a sé stesso, ma era finalizzato all’analisi della scheda di valutazione che viene compilata per la selezione dei soggetti… scheda di valutazione che è cambiata rispetto al passato, alla quale si sono aggiunti nuovi elementi caratterizzanti il cane sottoposto a giudizio. Nuovi suggerimenti, quindi, per gli allevatori, e nuove indicazioni per tendere ad ottenere soggetti sempre più rispondenti allo standard.

Gli ultimi due interventi hanno riguardato le patologie oculari più frequenti tra gli schnauzer e la selezione,  consanguineità e genetica, tenuti anch’essi da due relatori di altissimo profilo, il dott. Adolfo Guandalini ed il prof. Stefano Marelli.

Le patologie oculari sono certamente un grande tema per gli allevatori, probabilmente sottovalutato sino ad oggi,  o comunque non tenuto nella debita considerazione. Ne sono la riprova i dati forniti dal dott. Guandalini, secondo i quali il 35% degli zwergschnauzer esaminati in Italia ed addirittura il 51,8% dei riesenschnauzer sono risultati affetti da patologie oculari di varia gravità e natura!

Solo 23 giganti esaminati in Italia negli anni 2013 / 2019 a fronte di 840 in Germania, Austria, Svizzera, Danimarca e Norvegia: 51,8% dei nostri cani con patologie oculari, a fronte del 21% nel resto d’Europa!

Risultati che debbono far riflettere, far tenere alta la guardia, anche se non preoccupare eccessivamente dato il numero davvero esiguo dei soggetti che sono stati esaminati: negli anni 2013/2019, i soli per cui è possibile avere dati statistici, solamente 177 nani ed addirittura  27 giganti (14 dei quali affetti!). Per il futuro è auspicabile che tutti i cani vengano testati annualmente e comunque sempre prima di procedere ad un accoppiamento.

L’allevamento responsabile deve infatti prevedere anche questi esami e controlli, per contribuire a riprodurre soggetti sani prima ancora ed oltre che belli… ed stato questo il tema di fondo dell’argomento del dott. Marelli. E cercare di far capire che, quando si acquista un cucciolo, non si acquista semplicemente un soggetto, ma il frutto del lavoro, dell’esperienza, della ricerca… della coscienza di un allevatore.

Si è detto al principio che l’incontro di studi era riservato agli allevatori ed ai soci del Club Italiano Schnauzer e Pinscher. Per chi fosse interessato ad approfondimenti sulle nostre razze ed a partecipare a tutte le iniziative locali o nazionali del club può chiederne l’iscrizione: cliccando su questo link si possono avere maggiori informazioni.