Perchè (non) regalare un cucciolo per Natale
Un cane sotto l’albero? Si, ma sta aspettando di scartare i suoi regali.

Puntuale, come la campagna contro l’abbandono dei cani in autostrada ad agosto, si presenta la campagna per evitare di regalare un cucciolo per Natale, ed anche noi non intendiamo sottrarci dal partecipare a questa lodevole iniziativa.
Decidere di tenere un cane con sé deve essere una scelta molto meditata e ponderata, quasi ed ancor più seria di portarvi a casa un fidanzato/a… quello, potete sempre metterlo alla porta il giorno dopo, senza grosse preoccupazioni per la sua sopravvivenza, perché di sicuro potrà cavarsela benissimo anche senza di voi.
Per quanto potrà essere complicato adeguarsi alla presenza di un estraneo in casa, che magari sistema la propria crema depilatoria a fianco del vostro dentifricio, niente può essere paragonabile ad un cucciolo: un fidanzato/a non farà mai pipì sul tappeto persiano della sala, non guairà la notte sentendo la mancanza della propria mamma, non dovrà essere abituato a sporcare fuori, a non mangiare i calzini… a meno che il vostro fidanzato/a non sia un caso gravemente patologico.

Un cucciolo non è un “dolcissimo batufolo peloso”, ma una irrefrenabile macchina per la produzione di cacca-pipì

Per un cucciolo, invece, non è patologico, ma è perfettamente normale.

E’ del tutto ovvio, da questa premessa, che un cucciolo non può essere regalato “a sorpresa”: come a nessun genitore potrebbe mai saltare in mente di presentarsi in costume da Babbo Natale a casa della propria figlia con un principe azzurro in groppa ad un cavallo bianco, ben incartato ed infiocchettato, per fargliene omaggio, allo stesso modo a nessuno dovrebbe venir in mente di regalare un cucciolo “a sua insaputa”.
Solamente se, nonostante la cacca molliccia sul tappeto persiano, i litigi con la zitella del terzo piano che è allergica al pelo del cane, le ore trascorse a passeggio in notte di tregenda, perché Lui, di fare pipì fuori casa proprio non ne ha voglia… Solamente se nonostante tutto questo (e molto altro) la persona destinataria del vostro regalo desidera un cucciolo (quasi) più di ogni altra cosa si può passare al punto B): quale razza?
Se non si è esperti o informati, meglio lasciar fare ad altri più competenti, magari chiedendo consiglio ad un istruttore cinofilo su quale cane può essere più facilmente compatibile con l’ambiente, le abitudini le possibilità anche fisiche di chi dovrà vivere con il cane: eviterete magari di regalare un levriero afghano a zia Pina che, poveretta, “è così triste perché le è morto il gatto, almeno si fa una passeggiatina ogni tanto”. O magari un meraviglioso cucciolo di Leonberger alla vostra sorellina che si è appena trasferita in un carinissimo monolocale a Milano “così le fa compagnia”.
Chiarite definitivamente le idee sulla ferma volontà di regalare (e di voler ricevere) un cucciolo e di che razza, arriva il momento di procedere all’acquisto. Che è, probabilmente, la cosa più complicata.
Non è possibile stilare un vero e proprio decalogo, ma qualche indicazione è sempre utile:

Primo: non pensate di acquistare un cucciolo facendo “l’affare del secolo”. Pagare molto un cucciolo non equivale certamente a garantirsi una buon soggetto, ma pagarlo poco, al contrario, ci dà la certezza matematica che ci stiamo portando a casa una ciofeca, un cane malato, e comunque gestito da vere e proprie organizzazioni criminali che lucrano sulla pelle, è in caso di dire proprio così, dei poveri cani.

Secondo: informatevi sull’allevatore. Informatevi non significa chiedere al cugino dell’amico del fratello del vicino del giornalaio all’angolo. Informatevi presso i Club di razza, i gruppi cinofili, persone competenti, e non fidatevi (soltanto) di quello che ci dice la vicina di casa, che: “lei sì che è fortunata, che ha preso un jack russel che è un amore, pagandolo pochissimo, e che è puro, anche se non ha il pedigree”. E qui passiamo al punto successivo.

Terzo. Non esistono cani di razza senza pedigree. Semplicemente, un cane senza pedigree non è di razza, anche se dovesse avere un aspetto molto tipico, se fosse un esemplare addirittura bellissimo, non sarebbe “di razza”. E’ addirittura proibito vendere un cane definendolo “di razza” in assenza di pedigree e quella transazione potrebbe persino configurare un reato.

Per la legislazione italiana la vendita di cani proposti come “di razza”, senza che questa qualità sia attestata dal pedigree, è vietata dal Decreto Legislativo n. 529 del 30 dicembre 1992.

Dunque, quando ci offrono di acquistare cuccioli di pura razza XY, ma privi di pedigree… girare al largo il più possibile. Se proprio volete un meticcio, ci sono canili strabordanti di cani di ogni dimensione e colore, dei più svariati sessi, con i più  diversi caratteri e attitudini: andate in un canile ed adottate un meticcio ma, per carità, non acquistatelo convinti che sia “di razza”.

Quarto: pretendete di vedere i genitori del cucciolo e di essere informati sugli accertamenti sanitari effettuati  riguardo eventuali patologie che possono affliggere quella determinata razza.

Quinto: ci sarebbe ancora molto altro, ma se siete arrivati a leggere sino a questo punto vuol dire che non avete perso la speranza di regalare / farvi regalare un cucciolo, per cui… in bocca al lupo e Buon Natale!